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R Recensione

7/10

Che? regia di Roman Polanski

Surrealismo
recensione di A. Graziosi

Nell'idilliaco contesto della villa amalfitana (nella realtà di proprietà del produttore Carlo Ponti), Nancy, una ragazza inglese vive un singolare percorso di formazione. Un divertissement alla Polanski condito da spunti surrealisti e perturbanti, che può vantare la presenza del grande Marcello Mastroianni.

Fuggendo da un tentato stupro da parte di alcuni italiani, Nancy finisce per caso in una villa a picco sul mare, un posto che sembra vivere di regole proprie, lontane dalle concenzioni di tempo, di rapporti umani e di sessualità che caratterizzano la vita al di fuori. Qui infatti strani accadimenti si succedono con assurda regolarità, come se ogni giorno si ricominciasse da zero.

Nelle labirintiche stanze, corridoi, torrette e terrazze della villa sfilano davanti a lei una galleria di strambi e differenti tipi umani maschili, tutti piuttosto misteriosi e iperscrutabili, dei quali, da novella Alice, o Dorothy, la ragazza cercherà di capire qualcosa di più. Nel corso della sua permanenza, infatti, allo stesso modo delle due più note fanciulle appena nominate, avrà luogo per lei un viaggio di iniziazione tutto al femminile verso l'erotismo e le sue contraddizioni, anche se in questo contesto la questione viene affrontata in maniera più esplicita rispetto alle altre storie citate, il tutto attraverso l'occhio divertito e compiaciuto di Polanski.

A causa del fatto che ha perso la valigia e che le viene continuamente rubato ogni volta qualche indumento, non si sa bene da chi, Nancy sembra liberarsi gradualmente dei propri pregiudizi e delle proprie inibizioni iniziali. Al principio, non capendo gli assurdi meccanismi della casa, ne rimanene turbata e fregata, ma poi mano a mano sembra stare al gioco sempre di più fino ad essere lei stessa la causa della caotica crisi finale. Il suo cambiamento viene evidenziato da ciò che scrive e annota in continuazione nel suo diario, l'unica cosa che non ha perduto durante la fuga: è qui che annota le stranezze degli uomini che incontra nel suo peregrinare nella villa.

C'è, ad esempio, il tipo romantico, che si fa i film su di lei e sulla loro storia d'amore ma che non le dà nessun segnale di ciò, passando tutto il tempo a cucinare pesce e a fare finta di niente. C'è il tipo più anziano che approfitterebbe di lei mentre dorme ma che quando è sveglia non fa altro che suonare il piano e lamentarsi dei proprio reumatismi alle mani. C'è il narcisista incallito interpretato da un goliardico e sornione Mastroianni, nei panni praticamente di se stesso. C'è Polanski stesso, che pare avere un po' più di sale in zucca rispetto agli altri e che le fa un po' da Cicerone, ma che è di un'aggressività inaudita.

Nulla è certo. Nulla è immediatamente comprensibile. Non c'è nulla che sia "normale". L'unica cosa certa è che Nancy non sarà più la stessa dopo questa irripetibile e perturbante esperienza, davanti alla stranezza della quale non si può esclamare altro che "Che?".

 

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